Just few words to explain what the Sitting Room is...
Concerts for invisible harp and small audience
“Listening without seeing; listening sounds, people, movements, listening lights and thoughts. Everything becomes music if only one is ready to take on the challenge. Music by appointment to put aside and try yourself; whenever you wish. Thus, an experiment and a training, because as long as we are able to understand sounds and call them music, we are alive.”
These were the words to present my project during the Stazione di Topolò – Postaja Topolove 2010.
To make it a little more concrete, that’s what happened …
I’ve put my harp and myself at people's disposal for the whole period of the Festival (16 days). Anyone could book his own concert at any day or night time (one to three listeners), and enjoy it comfortably laying on soft pillows or mattresses, in a little, closed and soft-lighted room. Some curtains separated the listener(s) from me, so that one couldn’t see anything but shadows and lights, and the sound could resound freely in the room.These private concerts were composed by two parts: ten minutes of classical music and about 10-20 minutes of improvisation.
The recording you will find in the SQSQ Radio, is the second part of Concert #37 (out of 79).
Concerti per arpa invisibile e piccolo pubblico
“Ascoltare senza vedere; ascoltare suoni, persone, ascoltare movimenti, ascoltare luci e pensieri. Tutto diventa musica se ognuno è disposto ad accettare la sfida. Musica su appuntamento per mettersi da parte e mettersi alla prova; quando si vuole. Un esperimento e un allenamento, dunque, perchè se siamo è capaci di capire i suoni e chiamarli musica, allora è vero che respiriamo ancora.”
Questa era la presentazione del progetto che ho portato alla Stazione di Topolò – Postaja Topolove 2010. Volendo essere un po’ più concreti, ecco cos’è successo… Ho messo a disposizione del pubblico me e la mia arpa per l’intero periodo del festival (16 gg). Chiunque poteva prenotare il suo concerto, a qualunque ora del giorno e della notte (ahimè!!) e goderselo disteso in mezzo a cuscini e materassi in una piccola stanza chiusa immerso in una luce soffusa. Io e il pubblico (da una a tre persone) eravamo separati da alcune tende, in modo che non si potesse vedere nient'altro che luci e ombre, e il suono potesse spargersi nella stanza liberamente. Ogni concerto era composto da due parti: una decina di minuti di musica classica e da 10 a 20 minuti di improvvisazione.
La registrazione che trovate in RadioSeppia è la seconda parte del concerto #37 (su 79).